E’ tornato Trump: e i mercati che fanno?
Data pubblicazione: 30 gennaio 2025
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- Il nuovo presidente USA si è insediato alla Casa Bianca lo scorso 20 gennaio
- I mercati azionari hanno festeggiato, ma durerà?
- Lato bond i rendimenti sono in rialzo: come è meglio investire?
L’INDICE S&P 500 DA INIZIO ANNO A OGGI
Fonte: Investing.com, dati al 23 gennaio 2025
In Italia si sente parlare della nuova emissione governativa che andrà ad arricchire la già numerosa famiglia dei titoli di Stato italiani. Intanto, oltreoceano, Wall Street ha festeggiato l’insediamento di Donald Trump: guardando alla performance dei numerosi indici globali e settoriali della Borsa USA, è quasi impossibile trovare un segno meno nella giornata successiva all’Inauguration Day del 20 gennaio, segnale che le prime dichiarazioni di Trump sono state pienamente apprezzate.
È iniziata ufficialmente l’era di Trump 2.0
Anche nei giorni successivi i listini statunitensi hanno continuato a correre, con l’S&P 500 che ha segnato l’ennesimo massimo storico dopo il discorso di Trump al World Economic Forum di Davos, dove il neopresidente ha detto, tra le altre cose, che:
- i tassi d’interesse “devono essere abbassati immediatamente”, negli Stati Uniti e nel resto del mondo;
- chiederà all’OPEC di far scendere i prezzi del petrolio.
Il nuovo inquilino della Casa Bianca ha subito fatto capire che, con lui, non ci sarà da annoiarsi.
LE PAROLE DEI DUE TRUMP
I principali temi politici citati da Trump nei discorsi di inaugurazione del 2017 e del 2025
Fonte: Axios
Nel suo discorso di insediamento, il 47esimo presidente degli Stati Uniti ha parlato di immigrazione (“tutti gli ingressi illegali saranno immediatamente fermati”), dell’intenzione di scavare nuovi pozzi per estrarre petrolio e tornare a essere una nazione ricca (grazie proprio a “quell’oro liquido sotto i nostri piedi”) e della volontà di imporre tariffe fino al 25% sulle merci importate dal Canada e dal Messico, forse già a partire da febbraio.
Ma soprattutto ha insistito sul fatto che con lui l’America tornerà alla sua “età dell’oro”, in linea con la sua narrazione del “Make America Great Again” (MAGA). E nello stesso giorno del suo giuramento ha varato una quantità enorme di ordini esecutivi che hanno riguardato temi diversissimi, tra cui politiche molto più rigide e restrittive sull’immigrazione, la sospensione del blocco di TikTok e il ritiro dagli Accordi di Parigi sul clima e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Mercati azionari ancora euforici
Euforia sui mercati, ma tra gli operatori aleggia un interrogativo: dopo un 2024 decisamente positivo per l’azionario globale, le politiche di Trump rischiano forse di spezzare l’incantesimo? È difficile fare previsioni oggi su come la nuova amministrazione USA potrà influenzare i mercati finanziari – negli Stati Uniti e in Europa – anche perché le mosse di Trump sono abbastanza imprevedibili. Certo è che bisogna distinguere annunci e narrazione del nuovo presidente da quelli che saranno poi i suoi interventi concreti, che dovranno giocoforza fare i conti con diversi equilibri da rispettare.
I POSSIBILI IMPATTI DELL’AGENDA TRUMP SULLE ASSET CLASS
Fonte: JP Morgan AM (Considerazioni di novembre 2024)
Ma non c’è solo il presidente Trump
I fattori che potrebbero incidere sui mercati nel corso dei prossimi mesi non si limitano alla politica statunitense, per quanto il suo peso possa essere significativo. In primo luogo, c’è il tema dell’inflazione: nelle prime settimane del 2025, i forti dati sull’occupazione USA hanno alimentato nuove preoccupazioni sull’aumento dei prezzi, spingendo le Borse al ribasso. Successivamente, tuttavia, proprio i dati sull’inflazione statunitense di dicembre – in linea (dato principale) o inferiori (dato di fondo) alle attese – hanno smorzato i timori di una nuova svolta da falco della Fed, dando respiro ai mercati obbligazionari e azionari.
Sta di fatto che, con ogni probabilità, i tassi resteranno alti più a lungo (higher for longer, per usare la terminologia della banca centrale), specialmente negli USA. E questo crea un contesto quantomeno sfidante per i mercati azionari, anche alla luce di valutazioni ormai su livelli elevati. D’altra parte, bisogna considerare che la crescita statunitense resta solida (il Fondo Monetario Internazionale ha di recente migliorato le previsioni sul PIL degli States per il 2025 e per il 2026, portandole rispettivamente al 2,7% e al 2,1%) e che le prospettive sugli utili aziendali si confermano positive: tutti segnali incoraggianti per l’equity.
Il discorso è un po’ diverso per l’Europa, dove lo stesso FMI ha rivisto al ribasso all’1% la previsione di crescita dell’area euro sul 2025 e all’1,4% quella sul 2026, rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti percentuali inferiori rispetto alle stime di tre mesi fa, complici anche le difficoltà delle economie francese e tedesca. Intanto, sul mercato obbligazionario, si è assistito recentemente a un rialzo generalizzato dei rendimenti, una dinamica a cui i titoli di Stato italiani non sono rimasti indenni: basti pensare che il rendimento dei BTP decennali con scadenza a febbraio 2035 è salito al 3,8% lo scorso 13 gennaio, un livello che non si vedeva da luglio 2024.
Cosa succede sul mercato obbligazionario?
Ma allora, per chi investe, non è forse meglio guardare alle opportunità sul mercato obbligazionario, magari optando proprio per un bel BTP, tanto amato dai risparmiatori italiani? Negli ultimi due anni, molte famiglie hanno fatto questo ragionamento, investendo i loro risparmi nei titoli di Stato italiani. E in effetti i rendimenti non hanno deluso. Tuttavia, dati alla mano, sia nel 2023 sia nel 2024 l’azionario globale ha consegnato risultati decisamente più interessanti.
AZIONARIO GLOBALE BATTE OBBLIGAZIONARIO GOVERNATIVO ITALIA
Dati ribasati a 100 relativi agli ultimi 12 mesi
Fonte: S&P Global
Insomma, è vero che il recente rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani rappresenta un’opportunità. Ma i rischi non mancano, a partire dalla frammentazione politica dell’Europa e dall’aumento delle emissioni governative in un contesto di “quantitative tightening”, ossia di riduzione dell’offerta monetaria, da parte della BCE.
Capiamoci: non è che investire nei BTP sia sbagliato, ma è innegabile che l’azionario abbia storicamente dimostrato di rendere ben più delle obbligazioni e degli strumenti di liquidità. Accantonare l’home bias (1) e allargare lo sguardo conviene. Anche – e forse soprattutto – oggi.
(1) https://it.finecobank.com/fineconomy/article/uscire-dalla-comfort-zone-ti-aiuta-a-investire-meglio/
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