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Le scorciatoie da evitare per investire bene

Data pubblicazione: 24 ottobre 2024

Autore:

Wealthype.ai per Fineco Bank
Rappresentazione visiva dell'articolo: Le scorciatoie da evitare per investire bene
  • bias cognitivi sono utili per prendere decisioni in tempi rapidi, ma possono indurci in errore
  • Euristica della disponibilità e bias di conferma sono tendenzialmente le trappole mentali più diffuse
  • Negli investimenti, puoi porre rimedio migliorando le tue conoscenze e affidandoti ai professionisti


Bias cognitivi vs realtà

Numero di decessi per mezzo di trasporto negli USA

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Fonte: Bureau of Transportation Statistics


Hai dato uno sguardo al grafico? La domanda è: perché a (quasi) tutti viene da dire che il mezzo di trasporto più pericoloso è l’aeroplano? Tutta colpa delle euristiche, cioè quelle scorciatoie mentali che ci aiutano a prendere decisioni in tempi rapidi, senza dover attivare ogni volta un lungo processo razionale. In molte occasioni sono aiutanti preziose – non sarebbe possibile ricordare sempre tutto con precisione o prendere decisioni in tempi brevi analizzando davvero tutte le informazioni a disposizione. Ma altre volte – come dimostra il caso degli incidenti a fronte dei vari mezzi di trasporto – ci inducono in errore.


Disponibilità: se mi torna in mente con facilità, allora sarà (più) giusto


Nel caso specifico, è entrata in azione l’euristica della disponibilità, che ci porta a ritenere più importanti (e quindi prioritarie o giuste) le informazioni che riusciamo a richiamare alla mente con più facilità: perché ne abbiamo avuto esperienza diretta e/o perché ne abbiamo sentito parlare da poco o più frequentemente. Torniamo all’esempio degli incidenti, che è un po’ triste – lo sappiamo – ma molto efficace: gli incidenti aerei – proprio perché rari, ma anche perché coinvolgono tante persone – hanno ampia copertura mediatica, mentre gli incidenti stradali, che si tratti di auto o moto, suscitano in confronto meno clamore. Capitano, spesso. E provocano vittime. Ma ne sentiamo parlare di meno, quindi la loro frequenza ci sembra inferiore.


Succede la stessa cosa quando dobbiamo scegliere come investire i nostri soldi: saremo più propensi ad acquistare un determinato titolo o prodotto se ne abbiamo sentito parlare di più sui media (o, specialmente per i più giovani, sui social network). Ricordi le “meme stocks” (1)? A un certo punto non si parlava d’altro che di titoli come GameStop, interessati d’improvviso da fortissimi acquisti. E questo gran parlarne non ha fatto che aumentare la disponibilità di informazioni e, di conseguenza, l’attenzione delle persone.


Ma riversarsi su un titolo solo perché è sotto i riflettori non è una buona idea.


Bias di conferma: “i fatti e le evidenze dicono che ho ragione”


All’euristica della disponibilità si aggancia, e spesso si somma, il bias di conferma: ogni volta che siamo convinti di un’idea, tendiamo a cercare (e a “vedere”) solo le indicazioni che vanno a rafforzarla, mentre più o meno consapevolmente ignoriamo le informazioni che la smentiscono. È un vero e proprio pregiudizio (nel senso letterale del termine: giudizio preventivo), che ci guida sia nella fase di raccoglimento dei dati, sia in quella della interpretazione delle informazioni. Insomma, di tutte le informazioni esistenti su un determinato argomento, prendiamo solo quelle che “ci fanno comodo”.


Bias di conferma

Le nostre convinzioni pregresse condizionano l’acquisizione di informazioni

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Fonte: elaborazione Wealthype.ai


Il bias di conferma si può presentare anche negli investimenti: se siamo convinti di voler investire in un determinato settore, strumento o titolo, faremo caso solo alle notizie positive che lo riguardano, mentre tenderemo a ignorare eventuali segnali di avvertimento a suo sfavore. 


Disponibilità e conferma i pregiudizi più comuni tra i piccoli investitori


Ma perché vi stiamo parlando di tutto questo? Perché – lo abbiamo visto – le trappole cognitive scattano anche quando dobbiamo prendere decisioni che riguardano la gestione dei nostri risparmi. E sono in grado di condizionarci in modo importante nelle nostre scelte di investimento. Un tema ricorrente e mai vecchio: una recente edizione del Cerulli Edge-U.S. Retail Investor (2) evidenzia come l’euristica della disponibilità e il bias di conferma siano i pregiudizi più comuni tra i piccoli investitori, dal momento che interessano, rispettivamente, l’88% e il 78% delle rilevazioni. Ma non sono i soli sulla scena. Anzi.


Bias come le ciliegie: uno tira l’altro

I nostri pregiudizi si muovono in branco

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Fonte: Cerulli Edge - U.S. Retail Investor


Come contrastare le trappole della nostra mente?


Evitare del tutto euristiche e bias cognitivi è praticamente impossibile. E meno male perché, come ti abbiamo detto, in linea di principio le scorciatoie mentali sono nostre alleate, dal momento che ci aiutano a prendere decisioni in tempi ragionevoli e a trovare soluzioni rapide in caso di imprevisti.


Ma conoscere l’esistenza di questi trucchetti della nostra mente è fondamentale per cercare di ridurre i loro spiacevoli “effetti collaterali” sul nostro processo decisionale. Nel campo degli investimenti, migliorare le conoscenze in ambito finanziario è un primo passo per poter ragionare con maggiore consapevolezza, andando a “smascherare” l’effetto di eventuali bias sulle nostre scelte. Ma, naturalmente, anche il supporto di un consulente può essere un ulteriore, e fondamentale, strumento utile a compiere passi ponderati e razionali.


(1) https://www.fineconomy.it/liquidita/da-game-stop-a-elon-musk-non-cadere-nella-trappola-degli-investimenti-insensati/

(2) https://www.cerulli.com/press-releases/to-combat-investor-biases-financial-advisors-should-consider-behavioral-financial-advice-solutions

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