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Sui mercati è arrivato BATMMAAN

Data pubblicazione: 21 gennaio 2025

Autore:

Wealthype.ai per Fineco Bank
Rappresentazione visiva dell'articolo: Sui mercati è arrivato BATMMAAN
  • A fine 2024 Broadcom è entrata a far parte del “Trillion Dollar Club”, il club dei giganti tech.
  • Addio Magnifici 7: coniata la nuova sigla “BATMMAAN”, che appunto include Broadcom.
  • Il tema tech rimane quindi molto forte, ma per investire correttamente occorre diversificare.

C’È UN NUOVO CAMPIONE DELLA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO IN CITTÀ

Broadcom ha superato il trilione di dollari USA

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Fonte: Companiesmarketcap, capitalizzazione a fine anno


Un nuovo membro si è aggiunto al club delle megacap statunitensi: si tratta di Broadcom, multinazionale americana che progetta, sviluppa e fornisce un’ampia gamma di semiconduttori, software aziendali e soluzioni per la sicurezza. Broadcom ha fatto il suo ingresso nel cosiddetto “Trillion Dollar Club”, il club dei colossi tech la cui capitalizzazione di mercato supera i 1.000 miliardi di dollari USA.


Il balzo oltre il tetto del trilione di dollari è avvenuto con la pubblicazione dei conti trimestrali, dopo che la società ha riferito quanto segue: e cioè che, su base annua, il fatturato legato all’Intelligenza Artificiale è cresciuto del +220%. Molti lo hanno definito “il momento Nvidia di Broadcom”, in riferimento a quanto avvenuto nel 2023, quando i risultati eclatanti dell’altra società di semiconduttori fecero accorrere gli investitori in massa sul titolo.


Nell’attesa di conoscere gli sviluppi, chiediamoci: cosa ne è, oggi, dei Magnifici 7? Sono per caso diventati i Magnifici 8? Non proprio: perché c’è un nuovo acronimo per tutti loro – i sette più Broadcom – che ha già fatto il giro del web.


Dai “Magnifici 7” alle BATMMAAN: come cambiano gli slogan di Wall Street


A dicembre, sul sito Sherwood News, il commentatore David Crowther ha cominciato a parlare di “BATMMAAN” (1), acronimo che sta per Broadcom, Apple, Tesla, Microsoft, Meta Platforms, Amazon.com, Alphabet e Nvidia. Ovvero, appunto, i Magnifici 7 più Broadcom. Otto giganti che ad oggi rappresentano quasi 19mila miliardi di dollari di valore del mercato e che, proprio per questo, di fatto dominano la piazza azionaria USA.


"LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DELLE “BATMMAAN STOCKS”

Quasi 19mila miliardi di dollari di peso complessivo"eb17dad6-3444-4991-a7c1-2eec0b5d83f1_20250121.webp

Fonte: Companiesmarketcap, dati al 16 gennaio 2025


Dai FANG in poi: tutti gli acronimi della storia del tech a Wall Street


Una volta – lo ricorderai senz’altro – le eccellenze tecnologiche di Wall Street si chiamavano “FANG”. Un acronimo diverso, che incorporava Facebook, Amazon, Netflix e Google: fu ideato nel 2013 dal trader Bob Lang e dalla celebrity della CNBC Jim Cramer. Alle FANG fecero poi seguito le FAANG, con due “A”, la seconda a indicare Apple. Un’etichetta – anzi, due – così efficaci da aver ispirato la creazione di indici che seguono questi titoli. Il Nyse Fang+ Index, per esempio – che oggi comprende Meta (cioè Facebook), Apple, Amazon, Netflix, Microsoft, Google, CrowdStrike, Nvidia, ServiceNow e Broadcom (2) – nel 2024 ha registrato un rialzo del +54%, più che doppiando l’S&P 500 (+24%) e quasi doppiando il Nasdaq (+31%).

 

INDICI USA A CONFRONTO

Nel 2024 il Nyse Fang+ Index ha fatto meglio del Nasdaq

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Fonte: Elaborazione Wealthype su dati Investing.com


Capitalizzazione, ritorni, AI: cos’è che accomuna le BATMMAAN?


La capitalizzazione di mercato l’abbiamo vista sopra: sono tutte aziende sul trilione di dollari USA, chi più chi meno. E per quanto riguarda i ritorni? Chi è che ha reso di più nel 2024? È presto detto: con il suo +171%, ad oggi Nvidia rimane il principale motore dei rialzi delle BATMMAAN.

 

NEL 2024 È STATA NVIDIA A SVETTARE TRA I COLOSSI DEL SETTORE

Al secondo posto Broadcom

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Fonte: Investing.com, dati 2024

 

Capitalizzazione “monstre”, ritorni consistenti (che, va ricordato, non sono mai garanzia di performance future): cos’altro accomuna le “BATMMAAN stocks”? Facile: hanno tutte beneficiato – chi per un verso, chi per un altro – del traino offerto dall’Intelligenza Artificiale. A parte questo, va considerato che si tratta di società anche molto diverse tra loro, per quel che riguarda le loro principali sfere di competenza. Potremmo dire che Nvidia e Broadcom sono state premiate proprio per il loro impegno nell’hardware fisico che sta alla base di gran parte del boom dell’IA: server, data center e chip.


Ma, come sottolinea David Crowther, gli sforzi di Amazon nel campo dell’ecommerce hanno poco a che spartire con l’attività di produzione di chip di Broadcom e Nvidia. Meta fa piattaforme di social media e messagistica istantanea, Google (meglio nota in Borsa come Alphabet) nasce come motore di ricerca, il principale campo d’azione di Apple sono gli smartphone e i vari device e sistemi operativi più o meno correlati, Microsoft si occupa di software, Tesla fa auto elettriche. Il comun denominatore è, per l’appunto, il potenziale di ulteriore crescita offerto dall’IA.

 

SI FA PRESTO A DIRE TECH

Di cosa si occupano, esattamente, i colossi del settore

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Fonte: Elaborazione Wealthype


Piano con l’euforia: la diversificazione rimane il tema più importante


Secondo diversi analisti, esperti e addetti ai lavori di Wall Street, è assai probabile che nel 2025 i grandi titoli tecnologici continueranno a sovraperformare. Ma, soprattutto a questi valori, non si può escludere una correzione. Ecco perché, se da una parte non c’è niente di male nel cogliere gli spunti e i temi che il mercato offre, dall’altra non bisogna dimenticare che lo spunto e il tema più importante resta quello di un’adeguata diversificazione azionaria. Investire non vuol dire (solo) saper cogliere in anticipo lo slancio di questo o di quel tema o comparto: investire è (soprattutto) una questione di pianificazione, diversificazione e pazienza.


Chi si limita a quattro, cinque, sette o dieci titoli tech non ha costruito un portafoglio d’investimento: ha piuttosto fatto una scommessa su un certo settore o su un certo tema. Bene se si hanno nervi saldi e le risorse per far fronte alle correzioni più o meno fisiologiche. Ma per la maggior parte degli investitori la cosa migliore da fare è costruire un portafoglio realmente diversificato, che non si fissi su un unico comparto. Nell’ambito di questo portafoglio adeguatamente diversificato, ben venga anche il tech. Il quale, collocandosi nel solco di una tendenza secolare, è comunque un segmento che merita di essere monitorato.



(1) https://sherwood.news/markets/the-magnificent-7-is-dead-long-live-the-batmmaan-stocks/

(2) https://www.ice.com/equity-index/fangplus

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